Il legame del Salone con la città si rafforza ulteriormente in questa edizione; dagli spazi del Lingotto Terra Madre si sposta nel cuore di Torino.
Dal 22 al 26 settembre la manifestazione sarà di scena al Parco del Valentino per 28.000 metri quadri di esposizione all’aria aperta; una formula totalmente nuova per il più importante evento internazionale dedicato alla cultura del cibo.

Il Salone del Gusto è un grande mercato con espositori dai cinque continenti e Presìdi Slow Food, ma è anche un calendario di eventi per scoprire la ricchezza enogastronomica ed enologica del mondo; uno spazio di incontro per scegliere consapevolmente il futuro del cibo, il nostro futuro.

Saranno anche allestite aree tematiche dedicate ai popoli indigeni, alle API, a Slow Fish, ai migranti e uno spazio accoglierà l’Università di Scienze Gastronomiche.

Durante l’evento sono in programma conferenze e forum per dare voce alle Comunità del cibo di Terra Madre negli spazi di Eataly di via Nizza, Circolo dei Lettori, Palazzo Reale, Casa d Aste Bolaffi, Teatro Carignano, Rettorati di via Verdi, aule didattiche di Torino Esposizioni e Castello del Valentino.

Anche quest’anno è stato scelto un tema guida dell’edizione: VOLER BENE ALLA TERRA.

Per maggiori informazioni Terra Madre Salone del Gusto

Pochi eventi hanno la capacità di entrare con forza nell’immaginario e nel calendario dei grandi eventi cittadini sin dalla prima edizione. Uno di questi è il TODAYS, un festival nato nel 2015 che quest’anno si riconferma come uno dei momenti fulcro per Torino, dedicato alla grande musica rock, elettronica e sperimentale. I nomi in cartellone danno subito la misura di come TODAYS sfugga dalle logiche che ultimamente governano le lineup di molti festival internazionali che tendono ad assomigliarsi tra di loro.

“TODAYS […] ha trasformato Torino in un palcoscenico a cielo aperto. – afferma l’ideatore e direttore artistico Gianluca Gozzi – E il sentimento comune è uno e uno solo: Torino ha riconosciuto TODAYS come uno dei suoi figli, capace di interpretare il dna della città che si trasforma, che elude le convenzioni per crearne di nuove e attuali”

Saliranno sul palco del TODAYS: SOULWAX, JOHN CARPENTER, M83 (unica data italiana), THE JESUS AND MARY CHAIN (unica data italiana), LOCAL NATIVES, Iosonouncane, Calcutta, Paolo Spaccamonti, I Cani…e molti altri.

TODAYS è un evento che coinvolgerà il 26, 27 e 28 agosto diversi palchi principali e secondari: Spazio211, Ex fabbrica INCET, Museo Ettore Fico, Galleria d’Arte Gagliardi e Domke e Parco verde Aurelio Peccei.

Clicca qui per il programma completo

Nell’anno del 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia il capoluogo piemontese saluta l’estate con un simbolico ponte musicale tra Oriente e Occidente: la quarta edizione del Torino Classical Music Festival è un omaggio alle atmosfere del Sol Levante e di altri mondi che hanno saputo suggestionare e ispirare le note dei più grandi compositori.

Dal 12 al 17 luglio il pubblico sarà sedotto da opere, sinfonie e concerti proposti dall’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e dall’Orchestra Filarmonica di Torino, con la partecipazione di grandi interpreti e solisti.

Accanto ai concerti in piazza San Carlo il cartellone è arricchito dagli appuntamenti di Musica alle Corti (dal 13 al 17 luglio) e da un omaggio dell’Academia Montis Regalis alle Quattro stagioni di Vivaldi (il 15 luglio alle 18 Grattacielo Intesa Sanpaolo).

Gli spettacoli sono tutti a ingresso gratuito e iniziano alle 21.30. Tutte le sere – quindici minuti prima di ogni appuntamento – sarà proiettata una “guida all’ascolto” realizzata con la collaborazione di Alberto Mattioli, giornalista e critico musicale (12, 14, 15 luglio) e Giampaolo Pretto direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica di Torino (13, 16 e 17 luglio) che permetterà di essere introdotti alla scoperta di quanto si andrà ad ascoltare.

Si parte martedì 12 luglio con Madama Butterfly dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio.

Sul sito ufficiale sarà possibile consultare il programma del festival.

Torino da tempo non è più unicamente città dell’auto, ma di quel passato ha custodito preziose forme creative che oggi ripropone in altri settori altrettanto capaci di innovazione, stile e ricerca.

Sino al 2 luglio il capoluogo piemontese è città della moda grazie a TFW – Torino Fashion Week, che negli spazi di Mrf di via Settembrini 164 ospita sfilate ed eventi. Sono oltre 60 gli stilisti ospiti per sette giorni di sfilate che hanno già avuto il tutto esaurito. TFW è un brand innovativo che unisce diverse forme creative legate alla ricerca estetica e stilistica. É il punto di incontro tra la moda, il design e la ricerca: settori che hanno reso famosa Torino nel mondo.

La location non è casuale: lo spazio Mrf, a Mirafiori ha ospitato la storia dell’auto e del design torinese e, come sottolineano gli organizzatori: «L’ex fabbrica è la cornice perfetta per questo evento che punta sulla creatività d’avanguardia e sullo stile inusuale per valorizzare i talenti emergenti e che intende enfatizzare la forza attrattiva della città, che il New York Times ha inserito tra le 52 da visitare nel 2016».

In passerella i protagonisti di una moda d’avanguardia; nomi spesso conosciuti, con una clientela di nicchia e una forte attenzione al concetto di artigianalità sposata alla ricerca e all’innovazione. Saranno inoltre fortemente coinvolti gli studenti dello Iaad – Istituto d’Arte Applicata e Design. Alcuni giovani creativi presenteranno la collezione “Contamination”. «Un’ottima occasione – afferma la direttrice Laura Milani – per la nostra università, poter avere un ruolo attivo nello sviluppo e nel recupero dell’immagine di Torino Moda, un’identità che nel tempo è andata scomparendo, ma che negli anni ’60-’70 ha portato al nostro territorio un indotto importante e nomi altisonanti nel panorama del fashion di quell’epoca».

Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale di Torino fashion Week

Tra strappi, discese e salite, la carovana del Giro d’Italia 2016, domenica 29 maggio, chiude la sua corsa a Torino. Un’eccezione nella storia della gara Rosa: infatti, da quasi mezzo secolo, tranne rare eccezioni, il Giro si è sempre chiuso a Milano.

Partito dall’Olanda, da Alpedoorn, il 6 maggio, la carovana delle biciclette nell’ultima tappa affronterà un percorso di 163 chilometri. Partenza da Cuneo alle 12.45 e arrivo previsto intorno alle 16.30 nella capitale piemontese, dopo aver attraversato, nell’ultimo chilometro, il Parco del Valentino, e finire con un rettilineo di 600 metri. Il palco delle premiazioni sarà allestito sul ponte Vittorio Emanuele, mentre in piazza Vittorio Veneto, già dalle 14, si potrà accedere all’Open Village, dove sono in programma anche i concerti gratuiti di Fedez e dei Planet Funk.

Il percorso

Partenza da Cuneo e passaggio in Borgo San Dalmazzo per rientrare in direzione di Torino con un tracciato che costeggia Cuneo a sud-est.
Si procede per strade statali larghe e rettilinee attraverso la pianura fino a Torino dove si entra nel circuito finale da ripetere 8 volte.

Il circuito di Torino misura 7.5 km e si svolge quasi tutto sulla riva destra del Po. Passato il traguardo si gira attorno alla Chiesa della Gran Madre per affrontare l’unica breve salita della tappa, che porta alla Villa della Regina.Segue una veloce discesa fino al corso Moncalieri che conduce poi dall’altro lato del Po. Qui la corsa passa sotto Ponte Balbis e entra nel parco del Valentino che attraversa fino all’ultimo km.

Negli ultimi 1000 metri due curve prima e dopo del Ponte Umberto I, e quindi rettilineo finale di 600 m in asfalto larghezza 8 m. Per la 41° volta nella Storia del Giro d’Italia, Torino sarà arrivo di tappa della Corsa Rosa.

Informazioni

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email. info@torinoemotion.it

“L’edizione 2016 segna un’ulteriore crescita del Torino Jazz Festival – afferma Stefano Zenni Direttore della rassegna musicale -. Una crescita soprattutto artistica: la produzioni del ‘Persecutore’ con Vinicio Marchioni e il quartetto di Francesco Cafiso, quella di Roy Paci con Hindi Zahra, di Pulse con Max Casacci, Daniele Mana ed Emanuele Cisi e l’esclusiva di Birdman con Antonio Sanchez dal vivo mostrano come il festival sappia proporre stimoli nuovi e intrecci inediti tra le arti che hanno incontrato il gradimento del pubblico.
E la città stessa ci è apparsa più coinvolta che mai: il tutto esaurito per quasi la totalità dei concerti, inclusi quelli nei giorni feriali, la quantità di pubblico che ha affollato gli eventi più diversi dal Fringe, al Jazz Club Torino, al manouche in via Roma, l’attenzione alla musica nei quartieri o anche le tantissime persone che hanno assistito alle meditazioni musicali di Dimitri Grechi Espinoza nell’inedita cornice della Gran Madre ci dicono – sottolinea Zenni – che in questi giorni il Festival è entrato nella vita delle persone. Il calore che ha accolto le proposte dei giovani italiani al mattino certifica che la cultura musicale del nostro paese, compresa quella del pubblico è in piena crescita e il Torino Jazz Festival ne è ormai un attore originale ed essenziale”.

Il Festival Jazz 2016 ha invaso la città per dieci giorni – tra due importanti feste, il 25 aprile e il 1° maggio – totalizzando oltre 200mila presenze.

I suoni del jazz hanno attratto molti cittadini e turisti sia in piazza Castello sia negli spazi al chiuso, teatri, cinema e locali vari rendendo Torino una città viva complice il successo dei musei sempre aperti. Nei giorni successivi al ponte del 25 aprile da martedì 26 a giovedì 28, gli appuntamenti del Festival sono proseguiti negli spazi al chiuso dove, ogni sera, si è registrato il tutto esaurito. Tra i tanti concerti in particolare si segnala l’esibizione del quintetto di Tim Berne.

Il week-end del 1° maggio, un po’ meno fortunato sotto il profilo metereologico, non è stato da meno. Emozionante il doppio concerto di Dimitri Grechi Espinoza il 29 e 30 aprile nell’inedita location della Gran Madre salutato da uno straordinario successo di pubblico.

Sabato 30 aprile, nella Giornata Internazionale del Jazz, una folla di appassionati ha seguito quello che fin dall’inizio è stato considerato l’appuntamento principe del cartellone 2016: la proiezione, al cinema Massimo, del film “Birdman” di Alejandro Gonzalez Iñárritu con colonna musicale dal vivo del batterista Antonio Sanchez. Particolarmente apprezzate le produzioni originali del TJF: dal ‘Persecutore’ con Vinicio Marchioni e il quartetto di Francesco Cafiso a Roy Paci con Hindi Zahra, da Pulse! con Max Casacci, Daniele Mana ed Emanuele Cisi a Battista Lena con ‘Ultimo cielo’. Oltre alla presenza di grandi artisti internazionali, la programmazione ha avuto il pregio di mettere in evidenza i tantissimi artisti italiani che si stanno affermando sempre più a livello internazionale. Tra questi Fabrizio Bosso, Paolo Russo, Rosario Giuliani, Enrico Rava, Gianluca Petrella, Flavio Botto, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti.

Il TJF è stato anche palcoscenico per decine di giovani artisti italiani, dall’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti diretta da Paolo Damiani ad Alessandro Lanzoni, Simone Graziano, Stefano Tamborrino, Gabriele Evangelista e il progetto Multikulti diretto da Cristiano Calcagnile.

Originali, curiose e partecipate sono state inoltre le iniziative che hanno coniugato la moda con i suoni del jazz al Cap10100; la performance di danza, musica e arte contemporanea alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la mostra di Giansone a Palazzo Saluzzo Paesana e i sei concerti di Quartieri in jazz. Quest’anno il TJF ė stato nuovamente la colonna sonora del 25 aprile accompagnando così la nascita del Polo del ‘900.

Nella giornata finale di domenica 1° maggio si sono succeduti sul palco la Artchipel Orchestra di Ferdinando Faraò con un progetto dedicato ai Soft Machine, Yilian Cañizares, le note incandescenti di Giovanni Falzone con la Contemporary Orchestra che ha presentato una suggestiva rilettura dei mitici Led Zeppelin e infine a chiudere l’edizione 2016 del TJF gli Incognito che hanno aperto il concerto omaggiando Prince con il pezzo “Purple Rain”. Straordinaria anche la partecipazione al TJF Fringe, curato da Furio Di Castri, a partire dal 22 aprile, giornata “a tutto Fringe” che ha inaugurato il Torino Jazz Festival, fino al gran finale al Quadrilatero Romano del 30 aprile – Giornata Internazionale Unesco del Jazz.

Oltre 250 sono stati i musicisti e i performer che hanno calcato i “palchi del Fringe”: dalla chiatta in mezzo al fiume del Music on the River ai concerti sulle Night Towers, al Palco Fringe di Piazza Vittorio, all’area Dance&Cooking fino ai tanti locali e piazze della città di Torino negli oltre 100 concerti ed esibizioni in programma. Tra i nomi di spicco degli “artisti Fringe”, l’acclamato pianista statunitense Robert Glasper che ha fatto registrare il tutto esaurito, le alchimie del duo Food con Gianluca Petrella, la reunion del Lingomania a trent’anni dal debutto discografico e le eccezionali artiste donne che hanno donato il loro “tocco magico” al TJF Fringe di quest’anno: Rita Marcotulli, Maria Pia De Vito, Marije Nie, Nuria Sala Grau, Wallis Bird e tanti altri musicisti italiani e internazionali che hanno incantato un pubblico sempre attento e curioso.

“Dopo cinque edizioni si può dire che il Torino Jazz Festival è uno degli eventi culturali più importanti della nostra città – afferma l’Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione della Città -. Il lavoro svolto porta a guardare con fiducia verso il futuro di questa grande manifestazione la cui formula sempre più partecipata raggiunge due obiettivi importanti, far conoscere il mondo del jazz a tante persone e far vivere a Torino come una delle città più dinamiche e interessanti del nostro Paese”.

Le date precise non ci sono ancora, è però già il caso di sapere che a fine estate 2018 Torino ospiterà un altro grande evento sportivo, per importanza secondo soltanto alle Olimpiadi invernali del 2006.

Durerà molto meno, ma assegnerà l’oro iridato della disciplina più praticata sul pianeta, dopo il calcio. Semifinali e finali del Mondiale maschile di volley saranno di scena al PalaAlpitour, più o meno a metà settembre.

Il conto alla rovescia è scattato ufficialmente ieri, la Torino postolimpica è diventata sede abituale di grandi eventi, ha strutture al top e un comitato organizzatore locale ridottissimo.

Si prospetta un altro grande evento sportivo per il capoluogo sabaudo, dopo le Olimpiadi Invernali del 2006, l’aver ospitato importanti eventi nazionali come le finali di Coppa Italia di basket ed essere stata capitale Europea dello sport nel 2015.

Per la grande festa di San Patrizio, sino a notte fonda, la maggior parte dei pub torinesi offriranno menù a tema, animazione e fiumi di birra.

Ad ospitare la festa più grande sarà il Lingotto, che questa sera aprirà straordinariamente i Padiglioni del Festival Irlandese dalle 18 alle 3.

Nel padiglione fieristico di via Nizza ci si potrà immergere nelle tradizioni più autentiche del Saint Patrick’s Day, fra enogastronomia, musica e spettacoli con un omaggio alla cultura celtica.

Ad avere un ruolo da protagonisti, saranno i canti e le danze, con l’immancabile cappello verde in testa e in mano una pinta di birra scura dell’Isola di Smeraldo.

Simbolo della festa sarà il trifoglio, e lo si potrà trovare sugli abiti, negli addobbi, sui cappelli e in qualunque altra decorazione utilizzata per i festeggiamenti.

Il capoluogo piemontese ospiterà il Festival dell’Oriente, che torna a Torino dall’11 al 13 e dal 18 al 20 marzo.

Luogo dell’evento sarà L’Oval del Lingotto, che ospiterà mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, incontri d’approfondimento, spettacoli folcloristici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali.

Nei sei giorni, con orario continuato dalle 11 alle 23, atmosfere magiche e ovattate s’inseguiranno in un affollatissimo mercato tradizionale a cui prenderanno parte oltre 600 espositori orientali.

Il programma prevede più di 400 appuntamenti alla scoperta degli aspetti tradizionali e moderni dell cultura orientale.

L’ingresso giornaliero dà accesso anche alla zona benessere fra oriente ed occidente, allestita nel padiglione a fianco dell’Oval, e alla festa Irlandese in programma negli stessi giorni al Lingotto Fiere.

Il Torino Jazz Festival andrà in scena dal 23 aprile al 1° maggio prossimi, proponendo concerti da mattina a notte nelle piazze, nei teatri, nei locali e sul fiume, quasi tutti gratuiti.

Tra i grandi concerti del main stage serale in Piazza Castello, vanno segnalati la produzione originale di Roy Paci con la sua Orchestra del fuoco e la voce di Hindi Zahra, e il trombettista Fabrizio Bosso con un omaggio a Duke Ellington.

Il 25 aprile sarà dedicato per il terzo anno consecutivo al Jazz della Liberazione, giornata che culminerà con una sorprendente prima assoluta: «Pulse! (Jazz and The City)»,un progetto di Max Casacci, Emanuele Cisi e Daniele Mana (Vaghe Stelle), in cui i suoni e i rumori della città incontrano il jazz di Flavio Boltro, Furio Di Castri, Gianluca Petrella, Enzo Zirilli con la preziosa partecipazione di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il rapper Ensi e Enrico Rava.

Chiusura dell’edizione con la Grande Festa Jazz del 1 maggio con gli Incognito, pionieri dell’acid jazz. Soul, jazz e funk: con loro Piazza Castello si trasformerà in un dancefloor a cielo aperto.